Continua da La storia della Villa (prima parte).
1933
La colonia penale, rimasta attiva per almeno un cinquantennio, esaurisce la sua funzione di reclusorio [1]: con Regio Decreto del 30 novembre 1933 n.1719 si dispone il trasferimento dei detenuti in altre colonie e i relativi terreni vengono affidati all’Ente di Colonizzazione Ferrarese. Alcune famiglie di contadini ferraresi (con necessità di trovare nuove terre da coltivare) occupano il territorio, realizzando opere di bonifica della laguna del Calich. Ci si avvale della collaborazione di alcuni reclusi che costano appena 3 lire al giorno [2].
1934
Il 13 ottobre, laddove sorgevano le stalle della colonia penale, il Principe di Piemonte Umberto II (1904-1983) (foto a sinistra), figlio di Vittorio Emanuele III Re d’Italia, inaugura l’Azienda Agraria di Cuguttu, primo nucleo del futuro progetto fascista di bonifica integrale della Nurra algherese. L’azienda viene intitolata a Maria Pia, sua primogenita, nata lo stesso anno (a destra in una foto del 1940, Archivi Alinari).
Qui sotto, un video contenete un’edizione del Cine Giornale Luce (settembre 1934) con la visita del Principe di Piemonte in Sardegna: arrivo a Cagliari e inaugurazione dell’Azienda Agraria dedicata a Maria Pia ad Alghero (da YouTube.com).
L’intervento di bonifica nella vasta regione della Nurra fu una delle principali iniziative del fascismo in Sardegna. Come dimostrano alcune immagini dell’epoca conservate all’interno della Villa (nell’attuale sala congressi), il tricolore fu innalzato sul pennone di un monumento – del quale attualmente sopravvive solo la base – che, con la forma di un fascio littorio, sottolineava l’aspetto politico della nuova realizzazione.
1936-1943
In questi anni i risultati economici che dovrebbero provenire dalla bonifica del territorio sono inferiori alle aspettative. Alcune famiglie ferraresi, forse anche a causa della malaria, abbandonano le case coloniche per altra destinazione. Nel 1943, l’Ente Ferrarese diventa Ente Sardo di Colonizzazione e coloni sardi occupano le case lasciate dai ferraresi.
2003-2006
Dopo sessanta anni di abbandono, il complesso monumentale di Maria Pia versa in gravi condizioni di degrado. Grazie a un Finanziamento Regionale (L.R. 37/98 Articolo 19 “Progetti speciali”), iniziano i lavori di restauro, che durano tre anni e terminano nel 2006. L’edificio principale dell’azienda agraria viene dunque denominato Villa Maria Pia e viene trasformato in un’accogliente struttura ricettiva.
note
[1] Nel 1934, dopo i lavori di manutenzione della Colonia Penale di Cuguttu, realizzati dalle imprese Crovetti e Valsecchi, in una lettera del Provveditorato alle opere pubbliche di Cagliari, inviata al Dirigente del Genio Civile di Sassari in merito ad una richiesta del Direttore della colonia penale di Cuguttu, circa la costruzione di due nuovi locali ad uso dormitorio, il provveditore invitava il dirigente ad astenersi da qualunque adempimento poiché lo stesso Ministero della Giustizia, interpellato in merito, aveva osservato che il lavoro non avrebbe avuto ormai alcun interesse per l’Amministrazione carceraria, dato che la Colonia sarebbe passata a breve alle dipendenze dell’Ente Ferrarese per la colonizzazione interna. Cfr. Relazione Storica – Lavori di ripristino e di restauro conservativo della palazzina dirigenziale e dell’azienda di Maria Pia, regione Cuguttu, Alghero, da adibire ad area museale, congressuale, espositiva, a parco e orto botanico, pp.2-3-4.
[2] Andrea Fontana, L’idea di Giolitti ripresa dal Duce, Il Resto del Carlino del 05/06/2012
Un sentito ringraziamento alla prof.ssa Lucia Naitana e agli studenti del Liceo Artistico “F. Costantino” di Alghero che, in occasione della manifestazione Monumenti Aperti 2013, hanno realizzato un’approfondita ricerca sulla storia di Villa Maria Pia che è stata fondamentale per l’elaborazione di questo testo.